I 20 peggiori titoli stranieri tradotti in italiano

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i 20 peggiori titoli

i 20 peggiori titoli

In Italia, la pratica di adattare i titoli stranieri ha spesso portato a scelte sorprendenti, un po’ per la difficoltà di tradurre con lo stesso spirito degli autori, un po’ per presentare meglio il prodotto in un mercato diseguale dal nostro. Ciò ha portato ai 20 peggiori titoli, almeno per noi.

20. Mamma ho perso l’aereo (Home Alone)

Partiamo subito con uno dei film più famosi di Natale,chiunque ha visto almeno i primi due capitoli. Da un’avventura di autosufficienza e ingegno a una dimenticanza di viaggio, la traduzione italiana trasforma radicalmente l’impressione iniziale del film, tralasciando l’essenza dell’avventura di Kevin McCallister.

19. Un tranquillo weekend di paura (Deliverance)

La cosa divertente è che il film non è neanche un horror. Ma un thriller/avventura del 1972. Ciò che era una profonda esplorazione della natura umana diventa un banale film horror, perdendo qualsiasi riferimento alla redenzione e alla sfida spirituale implicita nel titolo originale.

18. Corvo rosso non avrai il mio scalpo (Jeremiah Johnson)

Si sa, i Western vanno presentati. Questo è anche uno dei film che presenta l’americano come “il cattivo”, anziché gli indiani. Una narrazione di sopravvivenza e di scoperta di sé viene ridotta a un singolo conflitto, appiattendo la ricchezza tematica del film in un semplice scontro.

17. Creed 2 – Nato per combattere (Creed II)

Tra i 20 peggiori titoli adattati in italiano inseriamo anche quella che è una tendenza piuttosto che un singolo titolo. Creed, come rappresentante di molti alti film a cui hanno aggiunto un “suffisso” tutto per l’Italia (Rambo 2 – La Vendetta) o direttamente la traduzione (Braveheart – Cuore Impavido). L’aggiunta di un sottotitolo ridondante e semplificativo rappresenta un esempio della tendenza italiana a sovraesplicare, rischiando di appesantire e distorcere il significato originale.

16. L’alba dei morti dementi (Shaun of the Dead)

Anche nel cinema parodistico è difficile tradurre in italiano. La parodia de “Dawn of the Dead”, alias l'”Alba dei morti viventi” osannata persino dal creatore della saga dei morti viventi George Romero, si riduce ad un titolo che non rende l’idea dell’opera ma sembra un classico film parodistico e demenziale.

15. Ribelle (The Brave)

Uno dei primi film moderni della Disney dove l’eroina e protagonista assoluta è una donna che non dipende direttamente da altri personaggi per risolvere le sue sfide (come nei casi ad esempio di Mulan o Pochaontas). Da coraggiosa e spavalda, traduzione di Brave, diviene una semplice Ribelle contro tutti.

14. L’esperimento del dottor K / La vendetta del dottor K (La mosca)

Un titolo di un classico degli anni ’50 niente popò di meno che con Vincent Price non vi dirà nulla, finché non scoprirete che il titolo originale è “La Mosca”. Il titolo rimanda da una particolarità specifica a un semplice esperimento. Per fortuna i remake anni ’80 hanno mantenuto il titolo effettivo.

13. Le folli notti del dottor Jerryll (The Nutty Professor)

Il titolo italiano devia dai temi fondamentali del film originale, concentrandosi eccessivamente sugli aspetti comici piuttosto che sulla profonda trasformazione e sui dilemmi interni affrontati dal protagonista.

12. L’attimo fuggente (Dead Poets Society)

Non uno tra i 20 peggiori titoli, ma meritava un posto in questa classifica. La traduzione italiana, trasforma un titolo carico di ribellione e ispirazione, centrato sulla poesia e gli aspetti esistenziali della vita, in un’espressione più generica e meno evocativa. Questo cambio attenua la potenza emotiva e il ricco simbolismo dell’originale, riducendo l’impatto del messaggio centrale di sfida al conformismo e celebrazione dell’individualità espressa nel film.

11. La Casa (Evil Dead)

Un titolo talmente generico da omettere ogni riferimento al male sovrannaturale che infesta la trama, riducendolo a una semplice locazione. Tra l’altro, la casa sarebbe una baracca dove i protagonisti vanno a trascorrere un Weekend, prima di essere massacrati da entità oscure, una “Evil Dead” appunto.

10. Il petroliere (There Will Be Blood)

Il titolo italiano pone l’accento principalmente sugli elementi economici, trascurando le intense dinamiche di tensione, competizione e conflitto profondamente radicate nel titolo e nella trama originale. Questa scelta di traduzione minimizza la portata drammatica e la complessità emotiva del film, limitando la percezione dello spettatore rispetto alla ricchezza e alla profondità della narrazione originaria.

9. Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre)

Di nuovo un horror con un titolo generico. Il nono posto è una delle saghe che più hanno fatto la storia nel genere “Slasher”. Un titolo che trasforma un’iconica scena di massacro con motosega (vagamente ispirata a fatti reali) in un generico avvertimento che andrebbe bene per qualsiasi horror (ne “La Casa” eviterei di aprire quella porta visto come è andata a finire!), perdendo la specificità e l’intensità dell’originale.

8. Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna (Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl)

Il cambio da “Perla Nera” a “Prima Luna” non è forse così catastrofico (i pirati si trasformano alla luce della Luna), ma sradica il film dal suo contesto pirata originale, cancellando il riferimento al galeone dal titolo e trasformandolo in una maledizione con riferimenti magici.

7. Una settimana da Dio (Bruce Almighty)

La prima ma non l’ultima (spoiler) che incontreremo Jim Carrey in questa classifica. La riduzione a una semplice e banalizzante sintesi della trama elimina ogni sfumatura del confronto umoristico e riflessivo sull’esistenza e sulla fede proposto dal film.

6. Belli e dannati (My Own Private Idaho)

Uno dei peggiori adattamenti di questa classifica. Un titolo che stravolge completamente il senso di appartenenza e ricerca personale espresso dall’originale, riducendolo a un mero “Come sono belli River Phoenix e Keanu Reeves nel 1991“.

5. Colpo di fulmine: il mago della truffa (I Love You Phillip Morris)

Rieccoci con Jim Carrey. Si tratta di un attore spesso sottovalutato, associato solo a ruoli comici a causa di alcuni film che l’hanno reso famoso come Ace Ventura, The Mask o Scemo & più scemo. In questa commedia drammatica, il titolo originale è una dichiarazione d’amore che viene trasformata in un insipido gioco di parole che distoglie l’attenzione dalla storia d’amore centrale (tra l’altro LGBT) relegandola a una semplice commedia sui truffatori.

4. Allucinazione perversa (Jacob’s Ladder)

Questo è l’horror che ha ispirato la serie videoludica di Silent Hill per alcune sue caratteristiche. Il titolo italiano trasforma una profonda narrazione di ascensione spirituale e lotta interiore in un suggestivo e fuorviante riferimento sessuale quasi da film a luci rosse, perdendo ogni connessione con il simbolismo biblico dell’originale.

3. Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind)

Il punto che si chiama: Dove sarà “Se mi lasci ti cancello” nella classicia? Un esempio di come un titolo poetico e riflessivo possa essere trasformato in una banale frase da commedia romantica, snaturando completamente la complessità emotiva e tematica del film.

2. Maial College (Van Wilder)

Forse non il film più divertente di Ryan Reynolds ma sicuramente quello adattato peggio. Intitolato come il protagonista, Van Wilder, la trama viene ridotta a un’accozzaglia di cliché su feste universitarie. Forse intendevano “Mai al college?”. Se sì, il titolo a maggior ragione è terribile.

Menzione onorevole

Prima della prima posizione tra i 20 peggiori titoli, inseriamo una menzione onorevole: Ghostbusters 3 (il vero seguito, non lo spin-off al femminile) si chiama in Italia Ghostbusters: Legacy ma in realtà il titolo è Ghostbusters: Afterlife. Pensavamo ad un adattamento per mettere una parola inglese più conosciuta ma probabilmente la scelta è per non utilizzare il nome della serie inglese “Afterlife”, con Ricky Gervais. Per questione di copyright, quindi, o per non creare confusione.

Una curiosità: in Francia è peggio. Ghostbusters l’hanno chiamato SOS Fantasmi….

1. Beetlejuice – Spiritello porcello (Beetlejuice)

Chiudiamo in bellezza a tema “suino” con uno dei migliori film di Tim Burton e Michael Keaton. Chiamato come la creatura protagonista, aggiunge un suffisso che nulla c’entra con la trama originale, che forse vuole giocare sulla natura scherzosa e bizzarra dello spettro. Ma non funziona. La traduzione italiana trasforma il nome del protagonista in un gioco di parole che riduce l’inquietante e caotica essenza del personaggio in un’entità un po’ sporcacciona. Non è questo che cercavamo dal titolo di questo film!

E questi erano i 20 peggiori titoli tradotti in italiano. Leggi anche la nostra recensione di “un gatto a Parigi” (stavolta tradotto bene).

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