Giornata Internazionale del gatto: sfatiamo i miti
L’8 agosto è la Giornata Internazionale del Gatto, quindi come potevamo farci scappare l’occasione di parlare delle nostre creature preferite? Oggi lo faremo in un modo un po’ particolare, sfatando una leggenda. Non è, però, una leggenda come tante. È una di quelle che è sopravvissuta al tempo, ha cambiato forma ed ancora è vivida nei nostri contesti quotidiani. Parliamo dei gatti che rubano il respiro dei bambini!
Gatti che rubano il respiro: le origini
Chi conosce la bizzarra superstizione dei gatti che risucchiano il respiro dei bambini?
In occasione della Giornata Internazionale del Gatto, sfatiamo questo mito, che purtroppo ancora oggi persiste. Le sue origini risalgono a tempi molto lontani: già nel 1233 papa Gregorio IX dichiarava che i gatti neri fossero l’incarnazione del diavolo. Non stupisce, quindi, che a queste creature venissero attribuite anche azioni e condotte non propriamente lodevoli, come ad esempio i danni a carico dei bambini piccoli. Fu così che molti degli avvenimenti inspiegabili che riguardavano i bambini, come ad esempio la Sindrome da morte improvvisa del lattante, venivano attribuite al felino. Si pensava che egli, geloso dell’arrivo del pargolo che avrebbe attirato tutte le attenzioni della famiglia, pensava bene di farlo fuori.
Giornata internazionale del Gatto: non per Hemingway
Ernest Hemingway ne parlava in una delle sue opere lasciate incompiute, basandosi sulla sua esperienza personale. Lo scrittore, infatti, aveva un figlio, Jack, che veniva spesso lasciato in compagnia del gatto di casa. Le persone, però, lo mettevano in guardia sul felino. Si pensava che i gatti fossero capaci di risucchiare via il respiro dei bambini, portandoli ad una tragica fine.
Questa, però, non era solo una superstizione dei concittadini di Hemingway ma, come abbiamo visto, era una credenza radicata nei secoli. Altre tracce possiamo trovarle nel Settecento, quando si attribuiva ai gatti la responsabilità della dipartita dei bambini piccoli. E oggi? Questa leggenda è sopravvissuta? Sì, ma si è aggiornata ai tempi: ora si crede che i gatti, attratti dal profumo del latte dei bambini, salgano nelle culle e sui lettini. Così facendo si posano sui pargoli, soffocandoli involontariamente.
Gatti e bambini: le accortezze necessarie
Ovviamente, qualunque animale domestico richiede la presenza e l’accortezza degli adulti di casa, in modo particolare se c’è un bambino. Ma anche oggetti come cuscini, giocattoli e qualunque elemento all’interno della culla del piccolo può essere potenzialmente pericoloso, poiché il bambino, fino ad una certa età, non è in grado di rigirarsi da solo ed allontanarsene, nel caso questi costituissero in qualche modo un ostacolo. Durante il sonno, quindi, potrebbe restare vittima di incidenti.
Ma la leggenda secondo cui gatti e bambini non potrebbero convivere sotto lo stesso tetto per i pericoli succitati, non è molto credibile. Non lo era prima, poiché quasi nessuno oggi crederebbe alla storia del furto del respiro, ma non lo è neppure adesso che si è adattata ai tempi.
I gatti non fiutano il latte come vampiri
I gatti, come altri animali, spesso bevono il latte, ma non ne vanno così matti da assaltare i bambini o salire sul loro grembo fino a togliergli il respiro!
Gli incidenti domestici accadono, come succede anche che un bambino possa venire a mancare per i motivi più disparati, ma spesso il gatto diviene solo il pretesto per giustificare avvenimenti di cui non si conosce la risposta. I dati, però, non portano alla nostra attenzione fatti di cronaca che vedono i gatti colpevoli di certi crimini, consapevolmente oppure no.