A chi vanno gli animali domestici in caso di separazione?
Quando due persone si separano, il primo pensiero va ai figli. Con chi andranno? Chi li terrà? Verranno sentiti dai giudici? Quali sono i parametri per decidere? Poi ai possedimenti, alla casa: chi resterà sotto il tetto coniugale, e perché?
Degli animali, però, si parla poco. In questo articolo facciamo luce sulla questione e vediamo a chi vanno gli animali domestici in caso di separazione.
Una coppia, il cane e il gatto
Sempre più coppie hanno un pet, in maggior misura un cane o un gatto (o di più). L’amore per gli animali domestici si è fatto sempre più strada, in modo particolare negli ultimi anni. I pet si sono guadagnati un posto d’onore nelle vite e sui divani delle coppie. Sono membri effettivi della famiglia e qualche volta sostituiscono anche i figli.
A chi vanno gli animali domestici in caso di separazione
Per il bene dei figli, e in questo caso per il bene di cani e gatti che vivono con la coppia, si spera sempre che i membri, in caso di rottura, chiudano la relazione di comune accordo e con meno rancore possibile. Attualmente, nell’ordinamento italiano, non vi sono leggi che sanciscono l’affidamento degli animali domestici in caso di divorzio o separazione. Tutto è lasciato, come detto, agli accordi presi privatamente tra gli ex coniugi. I membri della coppia che si separano in questo caso possono stipulare un accordo reciproco relativo ai propri animali in cui decidono come amministrarli e con chi devono stare.
Cosa dice la legge in caso di separazione
Anche se non vi è una legge precisa che decida a chi vanno gli animali domestici in caso di separazione, un caso emblematico è quello del Tribunale di Sciacca che, a seguito di un divorzio nel 2019 ha deciso per un affidamento congiunto del pet, che sarebbe stato a settimane alterne con entrambi i coniugi ormai separati. È il primo caso in Italia che ha visto un giudice pronunciarsi per l’affidamento di un cane.
Nel 2016 il Tribunale di Como ha però decretato: “In caso di contrasto tra le parti il giudice della separazione non è tenuto ad occuparsi della assegnazione degli animali di affezione all’uno o all’altro dei coniugi, né della loro relazione con gli stessi; per contro, in presenza di accordi liberamente assunti dai coniugi, non vi è luogo a provvedere circa il merito di dette questioni”.
Le voci, quindi, sono discordanti e variano da caso a caso.
Separazione: la proposta di legge sull’affidamento di cani e gatti
In Parlamento è in giacenza da diverso tempo ormai una proposta di legge che possa introdurre una normativa ben precisa in caso di divorzio o separazione. Lo scopo è che, in caso di separazione, l’affidamento possa essere deciso senza considerare l’animale domestico come un oggetto e senza badare al fatto che i coniugi siano oppure no in comunione dei beni. Anche l’intestatario del microchip dovrebbe diventare una pura formalità dal momento che, essendo gli animali inseriti a pieno titolo all’interno della famiglia, non sono “posseduti”, ma membri effettivi di essa.