Euphoria – La serie TV teen più scandalosa di sempre
Euphoria è la nuova serie TV, una teen drama andata in onda sulla HBO a giugno del 2019, creata da Sam Levinston e prodotta dal rapper Drake. I protagonisti sono dei ragazzi che frequentano le superiori, alle prese con la droga, gli amori e la scoperta della propria sessualità.
Tutto senza filtri, con scene crude e di nudo esplicito che hanno destato parecchie polemiche.
Euphoria: una serie TV lontano dagli stereotipi
In Euphoria, ritroviamo i soliti stereotipi tipici delle serie e dei film americani: giocatori di football che escono con le ragazze più carine e popolari. Feste private all’insaputa dei genitori, abuso di droghe e farmaci antidolorifici. E ovviamente sesso a volontà.
Però nonostante tutto, non è la solita teen drama adolescenziale e banale. Vediamo perché.
La serie TV Euphoria si spinge oltre. Deve scandalizzare lo spettatore. Prova a raccontare i retroscena, la parte nascosta ragazzi e delle loro famiglie senza alcun filtro. Tutti all’apparenza perfetti, ma che nascondono il loro vero “io”, le loro debolezze ed emozioni.
Questa serie trasmette l’idea che spesso si puntano i riflettori sui figli, senza pensare che il loro comportamento può derivare da genitori che non si sono dimostrati all’altezza del ruolo. Il dialogo sostituito dal silenzio, dall’assunzione di alcool e dal disinteresse o iper-protettivismo.
Euphoria e l’abuso dei social network
E, naturalmente, essendo una serie ispirata ai giovani di oggi non poteva mancare l’uso improprio dei social network, dove anche i particolari più intimi vengono dati in pasto a chiunque.
E’ così che i social media diventano degli alleati nella vita di tutti i giorni. Ma, allora stesso tempo, una bomba ad orologeria in grado di rovinare la vita di adolescenti troppo sensibili e immaturi.
Euphoria la serie scandalo: Rue e l’incarnazaione della “Gioventù bruciata”
La narrazione, in prima persona, è affidata alla protagonista Rue, interpretata dalla cantante e attrice americana Zendaya.
Rue è una ragazza difficile, vive con la madre e la sorella minore ed è alle prese con l’abuso di farmaci e sostanze stupefacenti.
I suoi problemi di dipendenza iniziarono quando da bambina dovette assumere farmaci per il suo disturbo bipolare. Le sue difficoltà peggiorarono quando, dovendo assistere il padre malato terminale, iniziò ad usare i suoi potenti farmaci antidolorifici. Da allora cercò sempre di raggiungere quello stato di euforia e spensieratezza, che solo le droghe possono dare.
Quel benessere però non può durare per sempre: dopo un periodo in riabilitazione a causa di un’ overdose, lentamente e con qualche ricaduta, avvia il suo percorso di disintossicazione.
Euphoria: tra scandalo e traumi
Il vero cambiamento per Rue inizia quando capisce che la droga, facendola vivere su quell’ isola felice, lontano dal mondo e dagli affetti, le ha impedito di fare e di vivere anche le esperienze tipiche dell’adolescenza. Smettere con le droghe significa anche aprirsi all’ amore.
La ragazza, oltre a farci conoscere la sua vita, cosa significa l’abuso di droga e il trovarsi alle prese con gli sbalzi d’umore tipici del disturbo bipolare. All’inizio di ogni episodio, ci mostra i traumi che hanno subito i protagonisti durante l’infanzia e che li hanno portati ad essere ciò che sono. Ci porta alla scoperta della parte oscura degli altri personaggi principali, tra cui figurano il quarterback popolare dal lato violento e con un padre deviato, la cheerleader, la vivace transgender appena trasferitasi in città che cerca sesso tramite le app di dating, la ragazza con problemi di peso che dà sfogo alle sue fantasie online, la ragazza derisa per essere stata ripresa con uno smartphone durante un rapporto sessuale.
Euphoria: perché guardare questa serie
Tutte le situazioni trattate in questa serie TV veicolano il messaggio che, nel bene e nel male, ogni ragazzo è costretto ad affrontare e di cui il mondo adulto spesso non ne è a conoscenza o finge di non vedere.
La serie TV Euphoria, come altre teen drama, segue la tendenza del momento, quella di raccontare il mondo spinoso degli adolescenti, spesso frainteso e non capito riuscendo pienamente nell’impresa.
I creatori eliminano ogni filtro e si spingono dove nessuno aveva osato, creando un prodottoche oscilla tra il dramma e la commedia, attirando soprattutto i più giovani.
Euphoria dipinge il dramma di una generazione in balìa dei social, privi di stimoli, che rischiano di sprofondare nel nichilismo. Tutto in salsa molto “cool”.
La soluzione non è fingere di non vedere e nascondere tutto, ma renderlo ben visibile agli occhi del mondo. E non solo ai ragazzi, ma ancor più a quel mondo di adulti che spesso non vuole vedere o ha paura di vedere.
Federico Zamboni
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