La storia dello Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie

la vera storia dello stregatto

Chi è lo strano personaggio di “Alice nel Paese delle Meraviglie”? Come è nato, ha fatto la Disney a trasformarlo nel personaggio iconico che tutti conoscono? Scopriamo la storia e i misteri dello Stregatto.

Il nome originale: Cheshire Cat

Il personaggio noto come Stregatto in italiano è chiamato “Cheshire Cat” nella versione originale inglese di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, scritto da Lewis Carroll. Il nome deriva dalla contea di Cheshire in Inghilterra, dove Carroll nacque e visse per molti anni. 
Il nome “Stregatto” è un’invenzione dell’adattatore italiano Roberto De Leonardis, responsabile degli adattamenti Disney per oltre 40 anni, adattando canzoni, nomi e giochi di parole letteralmente impossibili. 
La parola “Stregatto” è una fusione delle parole “stregare” e “gatto”, che riflette perfettamente la natura magica e misteriosa del personaggio. 
Il gioco di parole in inglese è assente in quanto si basa sulla frase “grinning like a Cheshire cat” (ghignare come un gatto del Cheshire) un antico detto popolare che ha varie origini e che somigliano a quelle del nostro “gatto mammone” italiano. Questa frase idiomatica era già in uso prima che Lewis Carroll scrivesse “Alice nel Paese delle Meraviglie” e si riferiva a qualcuno che sorride in modo molto ampio e soddisfatto, proprio come il gatto nel libro di Carroll.
Qual è la storia dello Stregatto, se non quella di un grande sorriso ambiguo, a tratti inquietante? Il nome, perciò, riesce a catturare l’essenza del Cheshire Cat come un essere incantato e intrigante, capace di compiere magie e di suscitare stupore.

Le origini dell’aspetto dello Stregatto

Secondo alcune tradizioni, la magia e le caratteristiche dello Stregatto del racconto e dei cartoni derivano da un tipo di formaggio locale che veniva modellato in modo da sembrare un gatto sorridente, l’ultima parte lasciata era la testa. Per questo la storia dello Stregatto lo vede spesso sparire e lasciare visibile solo la testa.
Altri suggeriscono che il detto possa provenire da rappresentazioni artistiche mal riuscite di leoni presenti negli stemmi delle famiglie nobili della zona ma che somigliavano più a gatti sorridenti. Inoltre, potrebbe esserci un collegamento con una scultura di arenaria del sedicesimo secolo rappresentante un gatto che sogghigna, situata nella chiesa di St. Wilfrid a Grappenhall, Cheshire.
Tantissime altre opere precedenti somigliano allo Stregatto. Addirittura, su alcuni pacchi di formaggio proprio del Cheshire c’erano rappresentati dei gatti sorridenti. 

Fonte: Wikipedia

La storia dello Stregatto: la versione Disney

Lo Stregatto più famoso è proprio quello della Disney del 1951. Apparso in numerosi adattamenti cinematografici e televisivi del libro di Carroll, ciascuno con la propria interpretazione del personaggio. Forse la versione più famosa è quella del film d’animazione Disney del 1951, dove il gatto è raffigurato con strisce viola e rosa e doppiato da Sterling Holloway.
Questa interpretazione ha contribuito a cementare la popolarità del personaggio nella cultura popolare e resa famosa la storia dello Stregatto.
Qui viene rappresentato come un misterioso gatto a strisce rosa e viola con un sorriso permanente e una personalità enigmatica e maliziosa. Il design del personaggio è stato creato da Kimball e Grant, due giganti dell’animazione Disney, accentuando il suo aspetto giocoso e surreale, riflettendo l’atmosfera onirica e bizzarra del film. La capacità del Cheshire Cat di apparire e scomparire a piacimento, spesso lasciando solo il suo sorriso in sospeso, è un tratto distintivo che sottolinea la sua natura imprevedibile e sovrannaturale.

L’aspetto dello Stregatto

Originariamente, durante la produzione del film, era previsto che il Cheshire Cat avesse un aspetto e una personalità più sinistri, con occhi da pesce e denti affilati, ma questa versione non la incontriamo mai nella storia dello Stregatto, poiché fu scartata a favore di un personaggio più ambiguo e affascinante. Ne ritroviamo solo alcune caratteristiche nella versione di Tim Burton del 2010.

La storia dello Stregatto: il ruolo


Il Cheshire Cat nel film Disney non è solo un semplice aiutante per Alice, ma un personaggio che gioca con la logica e la percezione, guidando e allo stesso tempo confondendo Alice nel suo viaggio attraverso il Paese delle Meraviglie. La sua iconica frase “Most everyone’s mad here” (“Qui sono tutti matti”) è tra le più famose del film. Cattura l’essenza del mondo in cui si muove Alice, dove nulla è come sembra e la follia è la norma.

Diventa più collaborativo e meno ambiguo sempre nella versione di Tim Burton del 2010, dove l’aspetto è, appunto, più simile alle raffigurazioni del romanzo.

Lo Stregatto e la scienza

Il nome “Cheshire Cat” è stato utilizzato anche in ambito scientifico per descrivere fenomeni particolari. Ad esempio, l’“effetto del gatto del Cheshire” in ottica, legato alla rivalità binoculare. Esso descrive un fenomeno in cui il cervello fa scomparire dalla vista gli oggetti fermi visti da un occhio quando nel campo visivo entra un oggetto in movimento. Questo effetto sfrutta la capacità del cervello di concentrarsi su elementi in movimento, facendo “scomparire” quelli fermi.

La storia dello Stregatto: conclusione

Lo Stregatto di “Alice nel Paese delle Meraviglie” è molto più di un semplice personaggio secondario. La storia dello Stregatto ci insegna che egli è un simbolo del mistero e della meraviglia che caratterizzano l’intero racconto. La sua capacità di apparire e scomparire, il suo sorriso enigmatico e la sua saggezza criptica lo rendono uno dei personaggi più affascinanti della letteratura. E indimenticabile.

Fonte immagine: Alessandro Bacchetta on Deviantart