Flow e gatti neri: il recente Oscar sta cambiando il destino delle adozioni

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Una buona notizia per i gatti neri (e per chi li ama): Flow e gatti neri sta avendo un impatto fortissimo. Finalmente qualcuno ha dato loro il ruolo da protagonista che meritano. Si chiama Flow, è un film d’animazione lettone, ha vinto l’Oscar, e sta facendo salire vertiginosamente le adozioni di mici total black in tutto il mondo. Altro che porta sfortuna!

Flow e gatti neri: da superstizione a star

Per secoli considerati portatori di sfortuna, i gatti neri sono spesso gli ultimi ad essere adottati nei rifugi. Ma qualcosa sta cambiando. L’eroe di Flow, un micio nero senza nome, sta facendo breccia nel cuore del pubblico con un’arma micidiale: lo sguardo da cucciolo e la resilienza felina.

Cos’è Flow?

Flow è un film d’animazione senza dialoghi, una favola visiva in cui un gatto nero solitario si ritrova a dover collaborare con altri animali per sopravvivere a un’inondazione apocalittica. La critica l’ha definito “una poesia in movimento”. Il pubblico? Commosso, innamorato, conquistato. Il risultato? Oscar come Miglior Film d’Animazione e oltre 50 premi internazionali.

Gatti neri in adozione finalmente

In Brasile il fenomeno è esploso. Secondo l’Ampara Animal Institute, organizzazione che si occupa della protezione degli animali, Flow ha completamente ribaltato la percezione dei gatti neri: “Sta cambiando la realtà”, affermano. Sempre più persone li cercano, sempre più post parlano di “Flow-type cats”, gatti tipo Flow.

Li chiamano Flow

Il nome del protagonista non viene mai detto nel film, ma ormai è diventato un’identità. Online, le persone stanno iniziando a chiamare i loro gatti neri proprio così: Flow. “Ogni volta che vedo un gatto nero penso: guarda, un piccolo Flow”, scrive un utente. Missione compiuta.

Flow e gatti neri: il segreto? Il design

Il regista Gints Zilbalodis ha svelato il trucco: “Meno dettagli, più identificazione”. Il gatto di Flow non è realistico, è evocativo. Così ognuno ci vede il proprio. È un personaggio, ma anche un simbolo. Un po’ come Totoro, ma nero e con gli artigli.

Flow e gatti neri

Muri e murales

A Riga, capitale della Lettonia, un gigantesco murale ritrae il gatto di Flow. È diventato un’icona nazionale. E il bello è che, in Lettonia, il film non ha generato adozioni impulsive (tipo quelle post-La carica dei 101), ma un amore più riflessivo e duraturo.

L’effetto Flow: dolce e lento

Per fortuna, il successo di Flow non ha generato adozioni di massa irresponsabili. Gli esperti ci tengono a dirlo: “Niente boom, ed è un bene. Ma l’interesse è cresciuto. E il pregiudizio sta diminuendo”. E questo sì, è un cambiamento di quelli belli.

Conclusione: una carezza visiva contro la superstizione

Grazie a Flow, i gatti neri stanno finalmente ricevendo l’attenzione (e l’affetto) che meritano. Non più simboli di sfortuna, ma protagonisti teneri, silenziosi e forti. Magari, con un po’ di fortuna, anche il vostro prossimo micio sarà un “Flow”.