A spasso con Bob – A Street Cat Named Bob: la recensione

A spasso con Bob

A spasso con Bob

“A spasso con Bob” è un film del 2016 diretto da Roger Spottiswoode, che racconta la storia vera di James Bowen, un senzatetto e tossicodipendente in recupero e del suo incontro salvifico con un gatto rosso di nome Bob. Tratto dall’omonimo libro autobiografico, il film ripercorre con delicatezza ed empatia il percorso di redenzione di James, reso possibile proprio grazie alla presenza costante e affettuosa di Bob. Un racconto che commuove, emoziona e lascia il segno.

La storia ha inizio quando James, interpretato con sensibilità da Luke Treadaway, si ritrova in un appartamento popolare dopo aver vissuto per strada. In una notte che sembra come tante, James sente rumori provenire dalla sua cucina e scopre un gatto randagio che si è intrufolato per cercare cibo.

Quello che inizia come un incontro casuale si trasforma presto in un legame profondo e indissolubile tra un uomo perso e un animale altrettanto alla deriva. Dopo aver trovato una ferita infetta sulla zampa del gatto, James decide di prendersene cura e lo battezza Bob. Questo incontro è l’inizio di una trasformazione che andrà ben oltre le aspettative di James, cambiando per sempre il corso della sua vita.

A spasso con Bob: un ritratto realistico e commovente

Roger Spottiswoode, regista con un passato nel cinema horror e d’azione, riesce a infondere a “A spasso con Bob” un ritmo che alterna momenti di tenerezza a sequenze di tensione emotiva. Questa alternanza è particolarmente evidente nelle scene che ritraggono il percorso di disintossicazione di James: sequenze che trasudano una sofferenza quasi palpabile, in cui il tocco horror del regista emerge con precisione.

L’uso della soggettiva – passando dal punto di vista del gatto, a quello di James, fino a quello di un osservatore esterno – è una scelta di regia che rende l’esperienza visiva del film ancora più immersiva, permettendo allo spettatore di vivere le emozioni dei protagonisti da diverse prospettive.

Bob, la star della storia

Uno degli aspetti più affascinanti del film è che il gatto Bob, in quasi tutte le scene, è interpretato dal vero Bob, lo stesso che ha accompagnato James nel suo percorso di redenzione. Questa scelta di autenticità conferisce al film una dimensione emotiva ancora più profonda, poiché si percepisce un legame reale e tangibile tra James e il suo compagno peloso.

La presenza di Bob diventa un simbolo di speranza, di amore incondizionato e di rinascita, rendendo il film un toccante tributo al potere salvifico degli animali. Bob rientra di diritto tra i gatti più iconici dei film.

Tematiche di speranza e rinascita

“A spasso con Bob” riesce a toccare corde profonde senza mai scadere nel melodrammatico. L’interpretazione di Luke Treadaway è sincera e toccante e il suo ritratto di uomo spezzato che trova la forza di risalire grazie a un piccolo felino è di grande impatto.

Joanne Froggatt, nel ruolo di Val, la sua operatrice di supporto, aggiunge una dimensione di realismo e durezza che contrasta bene con la dolcezza di Bob e la fragilità di James.

A spasso con Bob: un film da mostrare a scuola

Il film si rivela anche un’importante lezione di vita su temi come la dipendenza, la redenzione e l’impatto positivo che un animale può avere su una persona in difficoltà. Proporre la visione di “A spasso con Bob” nelle scuole potrebbe offrire spunti di riflessione e insegnamenti preziosi sui valori dell’amicizia, della perseveranza e del superamento delle difficoltà.

Conclusione: un messaggio di speranza per tutti

“A spasso con Bob” non è solo un film che parla di un gatto e del suo umano, ma un viaggio emozionale che attraversa le difficoltà della vita e la forza dell’amore e della speranza. Roger Spottiswoode riesce a bilanciare abilmente realismo e tenerezza, offrendo al pubblico un’esperienza che riscalda il cuore.
Visione consigliata a tutti i gattari!